Documento: Consiglio Comunale di Cagliari tutela lingua sarda

26 Ladàminis 2012

IL Consiglio Comunale

Premesso che:

la Carta Europea delle Lingue Regionali o Minoritarie (Consiglio d’Europa, 1992) impegna gli stati membri firmatari a proteggere e promuovere le lingue storiche regionali e di minoranza con il fine, da un lato, di conservare il patrimonio culturale europeo e, dall’altro, di rispettare il diritto di usare una lingua regionale o di una minoranza nella vita privata e pubblica;

la Costituzione della Repubblica Italiana tutela le minoranze linguistiche (Art. 6 “la Repubblica Italiana tutela con apposite norme le minoranze linguistiche”);

la Legge n. 482/1999 “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche” include il sardo fra le lingue oggetto di tutela (Art. 2 “In attuazione dell’articolo 6 della Costituzione e in armonia con i principi generali stabiliti dagli organismi europei e internazionali, la Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo.”)

con legge 26/1997 “Promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna”la Regione Autonoma della Sardegna assume la lingua sarda come bene fondamentale da valorizzare, riconoscendole pari dignità rispetto alla lingua italiana.

con Deliberazione n. 28/2004 il Consiglio provinciale della Provincia di Cagliari delibera di approvare l’inserimento del Comune di Cagliari nell’ambito territoriale di applicazione della legge n. 482/99;

il Consiglio Regionale della Sardegna con l’Ordine del Giorno Voto 87/2012 chiede al Parlamento Italiano di prendere nella dovuta considerazione, in sede di ratifica della Carta Europea delle Lingue Regionali e Minoritarie (disegno di legge n. 5118/XVI), le istanze di tutela della lingua sarda con garanzia dei massimi livelli di salvaguardia e promozione in ogni settore della vita economica e sociale.

Preso Atto che il Parlamento si appresta ad approvare il Disegno di Legge n. 5118/XVI concernente la ratifica della Carta Europea delle Lingue Regionali e Minoritarie.

Considerato che:

l’obiettivo della Carta Europea è quello di proteggere e promuovere le lingue regionali o minoritarie attraverso l’adozione di misure specifiche indicate nella Carta stessa;

tali misure prevedono diversi gradi di protezione e di promozione;

ogni Stato, in fase di ratifica, è libero di scegliere quale grado di protezione e di promozione adottare;

Verificato che dal testo di ratifica della Carta proposto dalle Commissioni parlamentari (Disegno di Legge

n. 5118/XVI) emerge che alla lingua sarda non vengono garantiti i massimi livelli di tutela, come invece

avviene per altre lingue regionali o minoritarie, nonostante che il sardo, dopo la lingua italiana, sia,

nell’ambito dello Stato italiano, la lingua parlata dalla popolazione più numerosa.

Dato atto che:

solo se la ratifica della predetta Carta avverrà con i massimi livelli di tutela a favore del sardo, alla lingua sarda verrà assicurata diffusione in tutti i settori della società;

che solo con la presenza quotidiana della lingua sarda in tutti i settori della società si potrà progredire nel percorso della tutela e della valorizzazione del sardo;

Evidenziato che il D.L. 95/2012 (Spending Review), in merito alle disposizioni relative al “dimensionamento scolastico” esclude il sardo, insieme ad altre lingue di minoranza, dalle condizioni di vantaggio previste dal D.L. 98/2011 per le aree geografiche caratterizzate da specificità linguistica (Art. 14 co.16. “Ai fini dell’applicazione dei parametri previsti dall’articolo 19, comma 5, del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, e dall’articolo 4, comma 69, della legge 12 novembre 2011, n. 183, per aree geografiche caratterizzate da specificita’ linguistica si intendono quelle nelle quali siano presenti minoranze di lingua madre straniera”).

Sottolineato

che

- tra le conseguenze immediate del declassamento del sardo,

vi e’ la necessità di accorpare diverse istituzioni scolastiche sotto un’unica dirigenza, accorpamento che andrà a deprimere la possibilità per i dirigenti di operare in maniera efficace relativamente al raggiungimento degli obiettivi didattici;

- che la Sardegna è una delle regioni italiane con maggior tasso di abbandoni e dispersione scolastica, alto numero di ripetenze, e che la popolazione sarda è interessata anche da un elevato tasso d’analfabetismo di ritorno e dal primato negativo di persone che leggono un ridotto numero di libri.

Da Mandato al Presidente del Consiglio e al Sindaco perché

mettano in atto tutte le misure atte a salvaguardare il bene della lingua sarda;

chiedano ai parlamentari sardi di mettere in essere tutte le iniziative politiche atte a garantire al sardo il massimo grado di tutela in sede di ratifica della Carta europea delle Lingue Regionale Minoritarie;

prendano contatto con gli amministratori dei territori che, come la Sardegna sono stati esclusi ai sensi dell’art. 14, comma 16, del Decreto Legge n. 95 del 6 luglio 2012 (spending review) dal novero delle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistica al fine di intraprendere azioni congiunte perché le lingue minoritari vengano tutelate in attuazione dell’art. 6 della Costituzione, ai sensi della legge n. 482 del 15 dicembre 1999;

inoltrino il presente O.D.G. ai parlamentari sardi, ai sindaci sardi e ai presidenti dei consigli comunali della Sardegna perché si associno alla protesta e alle richieste del Consiglio Comunale di Cagliari.

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