Cao (Gettiamo le basi): "Il dpr per il risarcimento delle vittime dell'uranio impoverito esclude tutta la popolazione di Teulada e quasi tutta quella di Quirra"
I diversi aspetti della devastazione prodotta da decenni di esercitazioni nella nostra terra e nel nostro mare sono stati illustrati dai numerosi interventi di operatori giuridici, docenti universitari, ex militari e familiari delle vittime. Ha aperto il dibattito l'intervento di Falco Accame, presidente dell'Associazione nazionale vittime delle Forze armate. "Il disatro prodotto - ha detto con rabbia - è tale che in Sardegna abbiamo zone che non potranno mai essere bonificate. Adesso abbiamo una legge che riconosce la pericolosità delle nanoparticelle, ma per molto tempo i nostri militari andavano a raccogliere i proiettili a mani nude, senza nessuna consapevolezza del rischio". Bettina Pitzurra (Irs) ha lanciato un appello all'amministrazione di Villaputzu. "Vogliamo - ha detto - che sia il sindaco del paese ad occuparsi personalmente delle domande di rimborso dei militari e dei civili. Io insegno in una scuola agraria del Sarrabus e vedo anno dopo anno aumentare le menomazioni legate alla sindrome di Quirra". Nella frazione di Villaputzu - ha ricordato Ciro Auriemma di Mama Sabot - sono state 32 le morti (su un totale di circa 150 abitanti) riconducibili alla presenza del Poligono.