UN ANNO FA. Rapporto Crenos: la decrescita (infelice) della Sardegna

14 Maggio 2011
Image
2557-Ombre1.jpg
(IlMinuto) – Cagliari, 29 maggio 2010 – La nave Sardegna rischia di affondare, travolta dalla tempesta della crisi. Il XVII rapporto Crenos – presentato ieri a Cagliari – traccia infatti un quadro allarmante dell’economia dell’Isola. I conti non tornano: prodotto interno lordo, consumi, occupazione, infrastrutture, istruzione. Una pagella da bocciatura a giugno, in cui l’unico voto positivo e in controtendenza è per il turismo. “Almeno fino a tutto il 2009 – sottolinea il Centro di Ricerche economiche Nord Sud - l’appeal della Sardegna è stato più forte della crisi, e l’Isola è stata capace di differenziarsi positivamente rispetto agli andamenti internazionali ed alla media italiana e del Mezzogiorno”.  Per il resto, la Sardegna si è presentata decisamente indifesa all’appuntamento con la crisi economica mondiale. Mentre nelle altre regioni d’Italia si progettano opere faraoniche (e spesso inutili), l’Isola continua ad essere dotata di strade e ferrovie al di sotto di qualsiasi standard europeo. “Emerge in modo netto – spiegano gli economisti – il divario con il resto della penisola nella dotazione infrastrutturale, dove preoccupa soprattutto la distanza talvolta crescente che separa la Sardegna dallo stesso Mezzogiorno. Fatta la media italiana uguale a 100, la Sardegna risulta in ritardo soprattutto per quel che riguarda le strade (45,6) e le ferrovie (15,1)”.
Si produce meno. Il Prodotto interno lordo – crollato dell’1,9 per cento nel 2008 – è tornato ai livelli del 2001. La disoccupazione cresce (arrivando nel 2009 al 13,3 per cento) e a pagare i conti sono – è ovvio – i più deboli.
“Tra il 2007 e il 2008 – osserva il Rapporto – il calo dei consumi in Sardegna è dell’1,68 per cento. Un trend negativo piuttosto significativo per il sistema regionale sardo che certamente incide sia sulla dinamica del pil sia soprattutto sul tenore di vita della popolazione”.
Preoccupano anche i dati sull’istruzione. “Tra il 2007 e il 2008 – sottolinea il rapporto – in Sardegna (prima dell’esplosione della crisi e prima dei tagli della riforma Gelmini, ndr) riprende ad aumentare la dispersione scolastica (1 per cento). Per la Sardegna questa variazione deve rappresentare un vero e proprio campanello di allarme, in quanto interrompe il trend positivo di recupero”.
Per saperne di più:
http://crenos.unica.it/crenos/it
© RIPRODUZIONE RISERVATA