Coordinamento Sardo Non Bruciamoci il Futuro: richiesta di moratoria al Presidente Pigliaru

16 Maggio 2014
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Coordinamento Sardo Non Bruciamoci il Futuro – Comitati Sardi InRete




Al Presidente della Regione Sardegna


Richiesta di moratoria

Nel rivendicare il diritto dei cittadini all'accesso alle informazioni e alla partecipazione ai processi decisionali che coinvolgono l'ambiente, la salute, il lavoro e il benessere sociale (diritto sancito da numerose normative internazionali, europee e statali) i comitati, gruppi territoriali e associazioni della Sardegna impegnati su questi temi portano all'attenzione dei cittadini e dei decisori politici quanto segue:

è in atto una schizofrenica politica industriale tesa a trasformare la Sardegna in una piattaforma energetica per progetti di sviluppo esterni all’isola e in centro di commercio, stoccaggio o smaltimento di merci, di fonti energetiche e di rifiuti prodotti altrove, anche mediante l’accaparramento delle migliori terre a preminente vocazione agricola, con la conseguente ulteriore marginalizzazione delle tradizionali attività agro-pastorali; notiamo la sostanziale inerzia della Regione Autonoma della Sardegna nel rivendicare il diritto legittimo nella gestione dei bacini idrici, degli impianti idroelettrici e di altre fonti energetiche rinnovabili esistenti utili ad una produzione energetica nel rispetto della salute dei cittadini e degli intessi degli operatori del settore primario e del turismo;

osserviamo come la politica verticistica non partecipata (chi amministra attualmente ha il mandato da appena il 18% degli elettori Sardi) sia spesso funzionale agli interessi delle lobby finanziarie e speculative estranee agli interessi dei Sardi favorendo l’accumulazione, la centralizzazione e il trasferimento fuori dell’Isola della ricchezza prodotta lasciando solo le macerie ambientali, sanitarie e sociali;

in una situazione di degrado ambientale e sociale diffuso, di aggressioni continue al nostro territorio, di minaccia alla nostra salute, assistiamo ad una continua esclusione dalla possibilità di partecipare come singoli e come comunità alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo lontano da quello che negli ultimi 50 anni ha portato la nostra Terra ad avere il triste primato di regione con l’estensione più vasta di territorio contaminato (445 mila ha), associato ad elevati tassi di incidenza e di mortalità per malattie delle popolazioni residenti, e sul piano sociale a registrare i tassi di disoccupazione, particolarmente giovanili, tra i più alti dello Stato;

un Governo Centrale “amico” con il D.Lgs 23 dicembre 2013, n. 145, convertito con modificazioni dalla L. 21 febbraio 2014, n. 9 (in G.U. 21/2/2014, n. 43) e noto come Decreto “Destinazione Italia", ha posto le basi per un sostanziale disimpegno degli inquinatori dall’obbligo di bonifica a partire dalla sottoscrizione di accordi di programma con lo Stato ed Enti Locali per una riconversione industriale di tali aree, con agevolazioni fiscali a carico della comunità e spesso indirizzate, come a Porto Torres e a Portoscuso, a scelte non certo sostenibili sul piano ambientale, sanitario ed economico portate avanti in assenza di una preventiva efficace azione di bonifica;

il medesimo Decreto “Destinazione Italia” vede lo Stato avocare a se competenze che riguardano la nostra Isola nel settore ambientale come nella ricerca di risorse geotermiche per la produzione di energia elettrica con possibile compromissione di ulteriori 200 mila ha, in un momento nel quale fioriscono nel territorio sardo innumerevoli progetti di produzione energetica con ricorso alle biomasse, ai biodigestori, ai mega parchi eolici, ai campi fotovoltaici, ai mega impianti termodinamici solari in aree a vocazione agricola, fino alle trivellazioni per la ricerca di idrocarburi e ai nuovi inceneritori di rifiuti.

CHIEDIAMO un atto urgente di MORATORIA che preveda:

lo stop immediato delle procedure di autorizzazione per tutti i nuovi progetti di impianti di produzione di energia da combustione con la revoca delle incentivazioni per quelli esistenti, dei progetti per la produzione di energie rinnovabili non vincolati all'autoconsumo, degli impianti di incenerimento dei rifiuti e di potenziamento di quelli esistenti, a tutela dei nostri territori e della nostra salute, fuori dalle speculazioni attualmente in essere, in attesa della definizione dei nuovi Piani Regionali su Energia, Rifiuti e tutela del Paesaggio;

lo stop immediato al nuovo Piano Energetico Ambientale approvato dalla Giunta Cappellacci e la rimodulazione dei PAES nel rispetto della sostenibilità ambientale e territoriale;

la difesa delle prerogative della RAS e il rafforzamento in materia legislativa concorrente, nella gestione dell’ambiente e delle fonti energetiche messe in discussione dal Decreto “Destinazione Italia”.

Comitato Medio Campidano per i Beni Comuni

Comitato Terrasana - Decimoputzu

Comitato Sa Nuxedda Free - Vallermosa

No Galsi Cagliari

Comitato Non Bruciamoci Il Futuro - Macomer

Movimento Rifiuti Zero Sardegna

Comitato S'Arrieddu - Narbolia

Comitato Torre Grande

Comitato Fuori dalle Pale - Villanovaforru

Comitato Cittadini Liberi - Ottana

Comitato No Chimica Verde-No Inceneritore - Sassari/PortoTorres

Arci Sardegna

Isde Sardegna

ABC Planargia Montiferru

Collettivo Carraxu - Cagliari

Comitato Non Bruciamoci Il Futuro - Cagliari

Progetto Comune Villacidro

Comitato No Megacentrale - Guspini

Comitato Terra che ci Appartiene - Gonnosfanadiga

No Galsi - Villacidro

Comitato Nurra Dentro-Riprendiamoci l’Agro

Associazione Culturale Athenaeum2000 - Decimomannu

Eutopia Turritana

Comitato Ambiente e Territorio - Samatzai

Cittadini per Decimomannu

Associazione ”Nuoro – Atene Sarda”

WWF Sassari

Csoa Pangea - Porto Torres

Carlofortini Preoccupati

Comitato Basso Campidano-aria-terra-acqua

Comitato No TrivelPaby – Pabillonis

No al Progetto Eleonora – Arborea

Presidio Piazzale Trento – Cagliari

Sardegna Pulita-Cagliari

Assotziu Consumadoris Sardigna - Cagliari

Malerbe - Alghero

Assòtziu Zirichiltaggia - Cagliari

Gruppo di Informazione Indipendente InBosa

No Trivelle Sardegna

Italia Nostra Sardegna



11 Maggio 2014
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