Eolico, dal Montiferru il sì alle rinnovabili con l’autodeterminazione delle comunità

I primi cittadini della zona esprimono la necessità di superare l’opposizione tra i favorevoli e i contrari alla produzione di energia eolica partendo dal rispetto delle comunità locali
7 Gennaio 2023
parchi eolici montiferru

Inizio di anno all’insegna del binomio ambiente-democrazia con l’assemblea “Parchi eolici nel Montiferru: opportunità o scempio ambientale?” organizzata dai sindaci del territorio e tenutasi a Santu Lussurgiu il 3 gennaio.

La zona è attualmente interessata da due progetti presentati dalla società Enel Green Power (“Macomer 2” e “Sindia”) con rispettivamente 8 e 13 aerogeneratori.

L’incontro ha rappresentato la necessità di superare l’opposizione tra i favorevoli e i contrari alla produzione di energia eolica proprio partendo dal rispetto delle comunità locali. È quanto emerge dalle parole di alcuni dei primi cittadini della zona: «Sarebbe troppo riduttivo definire l’assemblea pubblica si Santu Lussurgiu – ha affermato il sindaco lussurgese Diego Loi – come una mera battaglia a favore o contro l’eolico. Tutti assieme, abbiamo voluto ribadire qualcosa di molto importante: ovvero che le scelte strategiche sullo sviluppo del territorio le devono operare sapientemente le comunità che lo abitano e lo vivono e sul quale investono per le proprie prospettive di crescita. Siamo totalmente a favore delle energie rinnovabili, ma siamo radicalmente contro ogni forma di prevaricazione ed esclusione dalle scelte». Concetti ribaditi dal sindaco di Scano di Montiferro Antoni Flore: «Sono assolutamente favorevole alle rinnovabili come molte delle persone che come me si oppongono al mega parco eolico del Montiferru. Favorevole a farle in casa propria - specifico - secondo dinamiche di compatibilità ambientale, di sostenibilità, di utilità sociale diffusa che ci vedano protagonisti, non ricettori passivi». Nelle parole di Flore, anche partendo dall’analisi della gestione governativa della transizione energetica, il problema risiede «nel sistema Italia che non riconosce né tutela minimamente le identità politiche delle comunità locali».

All’appuntamento è intervenuta anche l’assessora regionale dell’Industria Anita Pili. Secondo la rappresentante della Giunta Solinas «è urgente che il governo dia corso ai decreti sulle aree idonee per consentire alle nostre Regioni di perimetrare e di scegliere i luoghi più adatti ad accogliere gli impianti».

M.P.

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