A Cagliari “Il manicomio chimico”, un incontro con lo psichiatra riluttante Piero Cipriano

20 Arbili 2016
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(IlMinuto) - Cagliari, 20 aprile – Domani, giovedì 21 aprile alle ore 17.00, nella sala convegni della Fondazione Banco di Sardegna in via Salvatore Da Horta n. 2 a Cagliari, è previsto un appuntamento in occasione delle giornate di approfondimento sulla campagna "…e tu slegalo subito" per l'abolizione della contenzione. L'Asarp (Associazione sarda per l'Attuazione della Riforma Psichiatrica) in collaborazione con lo studio editoriale Typos e la Fondazione Banco di Sardegna organizzano infatti la presentazione del libro "Il manicomio chimico, cronache di uno psichiatra riluttante".

Oggi il manicomio non è più costituito da fasce, muri, sbarre, ma è diventato astratto, invisibile. Si è trasferito direttamente nella testa, nelle vie neurotrasmettitoriali che regolano i pensieri. Il vero manicomio, oggi, sono gli psicofarmaci. Una vera e propria mutazione antropologica: agli psichiatri, e alle case farmaceutiche, non bastano più i malati da curare, ma servono anche i sani. Lutto, tristezza, rabbia, timidezza, disattenzione, non sono quindi stati d'animo fisiologici, ma patologie da curare con il farmaco adatto.Cipriano - esperto in materia e formato nel campo della psicofarmacologia - sottopone a critica severa i principali dogmi della psichiatria «moderna» a cominciare dalla diagnosi, che si propone come un'urgenza burocratica di considerare «malattia» qualunque disagio psichico. Ad essa segue l'immancabile prescrizione di un farmaco. Quando i farmaci non sono sufficienti ritorna l'uso nascosto delle fasce e dell'elettrochock.

È questo il nuovo manicomio descritto da Cipriano, quello delle degenerazioni dei SPDC, i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura, ovvero i reparti ospedalieri dove si affronta la crisi psichiatrica. Un mondo oggi meno appariscente, fintamente discreto ma celato da vecchie sbarre e contenzioni sempre più facili, in cui diagnosi e psicofarmaco dominano la scena; realtà riguardo le quali, come Cipriano stesso afferma, Basaglia aveva messo in guardia presentandole come potenziali nuovi piccoli manicomi.
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