Sciopero medici del 25 e 26, il sostegno della Rete sarda in difesa della Sanità

La politica investe in nuovi servizi depotenziando la Medicina di base, le Guardie Mediche e la qualità dell’assistenza»
25 Ladàminis 2023
claudia zuncheddu coronavirus

La Rete sarda in difesa della Sanità sostiene lo sciopero dei medici di Medicina generale della Sardegna, indetto dal Sindacato medici italiani per il 25 e 26 ottobre. Di seguito il comunicato di appoggio firmato da Claudi Zuncheddu


La sanità è al collasso. E’ da oltre un decennio che manca una programmazione regionale per la Medicina di Base. I lunghissimi tempi per l’attribuzione delle titolarità in questi anni, hanno fatto sì che acrescessero le sedi vacanti privando numerose comunità sarde dell’assistenza primaria.

La politica investe in nuovi servizi  (ASCOT) depotenziando la Medicina di base, le Guardie Mediche e la qualità dell’assistenza. E’ di fondamentale importanza continuare a garantire ai cittadini il diritto di scegliere il proprio medico, un diritto sul quale si fonda il rapporto fiduciario medico-paziente.

La carenza dei medici di famiglia non si risolve portando il limite degli assistiti da 1500 a 1800, né con le Case di Comunità con  la minaccia di chiusura delle Guardie Mediche e ancor meno lasciando spazio ad ambulatori di quartiere privati.

La prima emergenza è la carenza di personale sanitario, eppure nulla si fa per formare nuovi medici e per prevenire la fuga, dal sistema sanitario pubblico e spesso dalla Sardegna, di quelli già formati.  

Il sovraccarico di burocrazia, le condizioni di lavoro disumane, il mancato adeguamento degli stipendi rispetto all’Europa e alle altre regioni d’Italia, nonché la mancanza di agevolazioni che consentano l’accesso nelle sedi carenti più disagiate, fanno sì che i pochi medici formati seguano altri percorsi.

Per l’inadempienza della politica, in materia sanitaria, intere comunità sono in stato di abbandono.

La riorganizzazione della Medicina Territoriale ha un ruolo centrale nell’ambito della riprogrammazione del sistema sanitario pubblico. Ma se non si affronta il problema della carenza di personale sanitario e della sua valorizzazione in termini economici e di salvaguardia della dignità professionale, non ci sarà soluzione.

Il medico di Medicina Generale per il sovraccarico di lavoro, necessita di spazi e tempi per ulteriori competenze assistenziali. Necessita di figure professionali preparate a coadiuvare e portare avanti aspetti burocratici, organizzativi e assistenziali che fanno parte della complessità del lavoro.

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