I migranti sanitari dal sud e dalle isole nella ricerca di Doxa Pharma

L'inchiesta è stata condotta su un campione di 250 migranti sanitari
7 Onniasantu 2023
curarsi lontano

Sono oltre 750.000 le persone che in Italia, ogni anno, sono costrette a lasciare la propria abitazione per intraprendere un percorso di cura: si tratta di un fenomeno, ad oggi più vissuto che conosciuto, chiamato migrazione sanitaria, sul quale A Casa Lontani Da Casa – Rete nazionale di alloggi e servizi solidali – ha voluto puntare i riflettori commissionando a Doxa Pharma, tra le principali aziende che si occupano di ricerche di mercato per il settore farmaceutico e salute, la ricerca “Curarsi lontano – Uno sguardo sulla migrazione sanitaria. Dati e prospettive”.

La ricerca è stata condotta su un campione di 250 migranti sanitari – persone che si sono curate in un ospedale diverso da quello del proprio comune di residenza negli ultimi 12 mesi e che hanno ricevuto un trattamento medico o chirurgico tale da dover trascorrere almeno una notte fuori casa – e dei loro accompagnatori, e fotografa una situazione molto chiara. La maggior parte sono donne (63%), hanno un’età media di 45 anni, un impiego, provengono prevalentemente dal Sud e dalle Isole, risiedono in comuni con meno di 30.000 abitanti e hanno figli.

Per quanto riguarda le patologie che spingono a effettuare una trasferta sanitaria, dalla ricerca emerge che si tratta in particolare di problemi oncologici (14%) e cardiaci (13%), mentre un altro dato molto interessante riguarda proprio la distanza percorsa per curarsi: il 78% del campione deve spostarsi anche di oltre 200 km. La Lombardia è la destinazione della maggioranza dei migranti, con oltre 200.000 malati accolti l’anno. Seguono Emilia-Romagna, Veneto e Lazio. In Lombardia la meta è soprattutto Milano, dove è presente più della metà dell’offerta sanitaria regionale, compresi alcuni centri di eccellenza che possono offrire cure più innovative e meno invasive. 

La ricerca evidenzia anche che il tempo medio di permanenza in un’altra città è di circa 7 giorni. Ed è proprio qui che entrano in gioco realtà come A Casa Lontani Da Casa, che riunisce oltre 50 associazioni in Italia, 108 case di accoglienza – di cui oltre la metà in Lombardia- con oltre 1600 posti letti, offre aiuto concreto a tutti coloro che si trovano ad affrontare una trasferta sanitaria. Aiuto che si traduce in ospitalità a prezzi calmierati o gratuita nei pressi dei principali poli ospedalieri italianisostegno economico ai più bisognosi e psicologico gratuito agli accompagnatori. Per chi è a contatto quotidianamente con i migranti sanitari non contano solo i numeri del fenomeno, ma anche tutto ciò che ne è legato, dalle difficoltà economiche ai problemi riguardanti la ricerca di un alloggio, fino all’impatto emotivo che comporta un percorso di cura in uno luogo nuovo. "Il disorientamento è l'esperienza emotiva maggiormente descritta dalle persone che viaggiano per motivi di salute. Un vissuto caratterizzato da ansia e confusione e che richiede una accoglienza che garantisca la presenza di riferimenti solidi sia per i bisogni pratici sia per quelli emotivi” – commenta Laura Gangeri, Vicepresidente di A Casa Lontani Da Casa

m.p.

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