"Aumenti del 500 per cento". Il volontariato sardo si ribella all'annullamento delle tariffe postali agevolate
(IlMinuto) – Cagliari, 5 maggio - Sardegna Solidale non ci sta. Per il comitato direttivo del Centro servizi Sa.Sol il provvedimento del Governo che annulla le tariffe postali agevolate - con un aumento del 500 per cento delle spese di spedizione - colpisce al cuore la galassia del volontariato in tutto il territorio nazionale.
"Il Comitato direttivo del Csv Sardegna Solidale - si legge in una nota - nella seduta del 13 aprile 2010 ha espresso all’unanimità la netta contrarietà al provvedimento del Governo che annulla con effetto immediato le agevolazioni tariffarie per le spedizioni postali degli enti non-profit".
"Il Csv Sardegna Solidale - prosegue il testo - evidenzia la situazione di grave disagio derivante per tante associazioni dal momento che questa misura aumenta sensibilmente i costi per il volontariato e per il non-profit in generale, proprio in un momento in cui l'opera del volontariato andrebbe maggiormente sostenuta e agevolata".
"L'aumento delle spese postali - sottolinea il documento - si aggira intorno al 500 per cento, ovvero oltre 65 milioni di euro che andranno a prosciugare le casse delle piccole e grandi organizzazioni in Italia, penalizzando i progetti e le attività di ciascuna e impedendo, di fatto, la circolazione di una libera informazione di base".
"Il Comitato direttivo del Csv Sardegna Solidale - si legge in una nota - nella seduta del 13 aprile 2010 ha espresso all’unanimità la netta contrarietà al provvedimento del Governo che annulla con effetto immediato le agevolazioni tariffarie per le spedizioni postali degli enti non-profit".
"Il Csv Sardegna Solidale - prosegue il testo - evidenzia la situazione di grave disagio derivante per tante associazioni dal momento che questa misura aumenta sensibilmente i costi per il volontariato e per il non-profit in generale, proprio in un momento in cui l'opera del volontariato andrebbe maggiormente sostenuta e agevolata".
"L'aumento delle spese postali - sottolinea il documento - si aggira intorno al 500 per cento, ovvero oltre 65 milioni di euro che andranno a prosciugare le casse delle piccole e grandi organizzazioni in Italia, penalizzando i progetti e le attività di ciascuna e impedendo, di fatto, la circolazione di una libera informazione di base".
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