Ddl “Agricoltura”. Zuncheddu (Rossomori): “Pastori ridotti allo stato di schiavitù”

12 Novembre 2010
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(IlMinuto) – Cagliari, 12 novembre – "Non è più tempo di 'Leggi inganno e di bugie". Con queste parole, Claudia Zuncheddu, presidente dei Rossomori, ha concluso mercoledì il suo intervento in Consiglio regionale. Nel Palazzo di via Roma si discuteva del cosiddetto Ddl "Agricoltura". La crisi della pastorizia - ha spiegato la sardista di sinistra - è il prodotto della "difesa ad oltranza dei profitti degli industriali del settore, che porta all’impoverimento dei produttori latteari"."La forte contestazione dei pastori sardi di questi mesi, pestati e beffati - ha detto l'esponente dei Rossomori - ha risvegliato le coscienze dei sardi e imposto alla classe politica (e speriamo anche alla Giunta in carica), una forte riflessione su questo 'meccanismo perverso' che ha ridotto i pastori ad uno stato di schiavitù e di ricatto economico perpetuato dagli industriali".
"La causa principale dell’indebitamento dei pastori - ha chiarito Zuncheddu - è quindi la 'vendita sottocosto' del latte. Chi determina il prezzo, non sono le leggi del mercato, ma gli 'industriali del latte' con le 'leggi drogate' che li assistono e con le 'strette connivenze' con il sistema politico".
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