Serbariu: pane e sangue. La lettura di a Manca pro s'Indipendentzia

16 Novembre 2012
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(IlMinuto) – Cagliari, 16 novembre – Erano lavoratori che reclamavano i loro diritti quelli scesi in campo il 13 novembre scorso nel Sulcis. Lavoratori che hanno manifestato contro la solita minestra riscaldata offerta loro dalle istituzioni. Uomini, donne e giovani che volevano riprendersi una dignità calpestata da più parti e in più occasioni. Teatro del legittimo dissenso la miniera di Serbariu, luogo in cui erano attesi i ministri Passera e Barca, il sottosegretario De Vincenti, i rappresentanti delle istituzioni locali e i sindacalisti dell'Alcoa. Un incontro che ha lasciato l'amaro in bocca. I reportage divulgati sul web in questi ultimi due giorni, infatti, ci mostrano una realtà cruda e sempre più priva di democrazia e rispetto dei diritti. "Gli operai hanno bloccato come atto dimostrativo, i due ingressi alla miniera - racconta attraverso una nota stampa una delegazione di a Manca pro s'Indipendentzia - e subito sono partite le violente cariche della polizia: manganellate e lacrimogeni sulla folla inerme [...]. Un nostro militante - prosegue la denuncia - è rimasto ferito alla testa ed alla mano, mentre un altro manifestante è stato colpito al petto". "Forse non ha insegnato niente - commenta l'organizzazione della sinistra indipendentista - la vicenda del pastore che, in una manifestazione a Cagliari, per lo stesso motivo, aveva perso un occhio! Due operai hanno riportato traumi di una certa importanza e sono attualmente ricoverati nell'ospedale Sirai di Carbonia". La denuncia di aMpi non risparmia neanche i sindacati italiani. Infatti, davanti alle parole di Forresu, sindacalista della Fiom-Cgil che asserisce "a noi interessa la firma sul protocollo", a Manca punta il dito e rimarca: "oggi più che mai e per l'ennesima volta" i sindacati italiani "hanno dimostrato di non essere grado di rappresentare gli operai e di difendere i loro interessi".

S.P.

Fotografia di gigi murru. Fonte Flickr
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