Nel carcere di Iglesias l'assistenza sanitaria smette di essere un diritto

5 Settembre 2013
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(IlMinuto) - Cagliari, 5 settembre - Sono in tutto venti i detenuti del carcere di Iglesias che hanno sottoscritto un documento, inviato al Magistrato di Sorveglianza, che lamenta la "scarsa assistenza sanitaria dovuta all’impossibilità di effettuare accertamenti diagnostici in ospedale”. Lo denuncia Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione "Socialismo Diritti Riforme, che con una nota stampa fa il punto della situazione relativamente ai gravi casi di difficoltà nell'assistenza ai detenuti infortunati. Uno dei casi - precisa la Caligaris - "riguarda un giovane con una frattura scomposta a una mano, che si è visto negare l’accompagnamento al Pronto Soccorso perché ‘l’ospedale è chiuso per ferie’. Dopo aver fatto 3 visite mediche [...] il dottore ha richiesto urgentemente l’accompagnamento al Pronto Soccorso, ma ciò non è avvenuto. Successivamente, dopo aver visto il colore viola della tumefazione, ha reiterato la richiesta per una lastra e una visita dell’ortopedico". Tutti i controlli non sono stati effettuati e ora c'è il rischio che il detenuto possa subire l’amputazione di un dito a causa dell'infezione. Ciò che è più sconcertante - sottolinea la Presidente di Sdr - "è apprendere che viene ignorata la prescrizione di un medico relativamente a un accertamento diagnostico. Il periodo estivo è sicuramente quello più delicato e difficile per la gestione delle strutture penitenziarie sia perché il personale fruisce delle ferie sia perché i detenuti vivono una condizione di particolare disagio". A questo si aggiunge il fatto che "i cittadini privati della libertà godono del diritto costituzionale alla salute e la mancata assistenza diventa una pena aggiuntiva soprattutto per chi è sofferente e non può godere della vicinanza dei familiari”.

F.P.

Foto di Luca Rossato. Fonte: Flickr
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