Caro benzina. Irs "la nostra terra è vittima di ingiustizie certificate"

7 Cabudanni 2012
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(IlMinuto) – Cagliari, 7 settembre – Le piccole repubbliche europee pagano di meno la benzina, secondo i dati pubblicati nel sito di Irs – indipendèntzia Repùblica de Sardigna. A luglio 2012, infatti, la benzina verde in Slovacchia (5 milioni di abit.) costava 1,51 € al litro ; in Lituania (3 milioni di abit.) 1,39 al litro; a Cipro (800.000 abit.) 1,28 al litro; a Malta (450.000 abit.) 1,44 al litro; tutto ciò con una media UE di 1,62. La Sardegna (1.600.000 abit.), regione dipendente dall’Italia, e quindi non rappresentata in Europa, ma produttrice di benzina (Saras), nel mese di luglio ha pagato un litro di benzina verde da 1,80 a 1,90 euro (fonte: Min. Sviluppo Economico, 2012). Nonostante la presenza in suolo sardo della Saras, società per azioni italiana operativa nel settore della raffinazione del petrolio e nella produzione di energia elettrica, il caro benzina è un'autentica mazzata al portafogli dei sardi. "A cosa serve - si domanda Irs - avere in casa la Saras, una raffineria che produce in Sardegna il 15% della capacità di raffinazione d’Italia, se poi noi Sardi (che non siamo neppure il 2% della popolazione) non abbiamo nessun vantaggio in termini tangibili da tale industria, ma addirittura una lunga serie di esternalità negative arrecate all’ambiente e alla salute pubblica?" Un “imprevisto”, quello del caro-accise carburanti, che colpisce la già precaria situzione economica dell'isola. "Il caso 'benzina' - si legge nella nota di indipendèntzia Repùblica de Sardigna - è un sintomo significativo della crisi che subisce la Sardegna" e nell’ultimo mese è stato accentuato "dal rialzo dei prezzi che hanno raggiunto i 2 euro al litro proprio in occasione degli esodi estivi, penalizzando ulteriormente l’isola e facendo scegliere ai turisti mete più economiche".Per sciogliere questo nodo la soluzione proposta dagli indipendentisti guidati da Gavino Sale è quella di creare "una nuova soggettività internazionale": "se fossimo una repubblica ben rappresentata in Europa - precisa la nota - eviteremo di pagare le accise italiane e potremo concorrere nei mercati internazionali come fanno altri stati pienamente indipendenti".

Fotografia di rogimmi. Fonte Flickr
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