Elezioni: nessun minestrone nel fronte unito indipendentista di a Manca pro s'Indipendentzia

30 Austu 2013
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(IlMinuto) - Cagliari, 30 agosto - E' netta la posizione espressa dall'organizzazione politica a Manca pro s'Indipendentzia in merito alla creazione del fronte unito indipendentista che verrà discusso a Ghilarza, nei locali della Torre aragonese il prossimo 8 settembre a partire dalle 10.00. Non senza ribadire la propria volontà e l'impegno perseguito negli ultimi anni per la creazione di una convergenza indipendentista, il direttivo politico nazionale di aMpI precisa che "l’unità politica delle diverse componenti dell’indipendentismo non significa proporre minestroni con chiunque si auto-professi 'indipendentista', 'sovranista', o dichiari di agire per il 'bene dei sardi'". "L’indipendentismo - si precisa in una nota stampa - è una cosa seria e richiede lavoro, radicamento e soprattutto coerenza". Per questa ragione la sinistra indipendentista sarda ritiene impensabile l'ipotesi "di discutere proposte di unità da parte di figure macchiettistiche [...] che screditano l’ideale e il progetto indipendentista, come è impensabile sedersi al tavolo delle trattative elettorali con l’attuale dirigenza del PSd'Az. I dirigenti di questo partito - prosegue il comunicato - hanno completamente svenduto l’importante patrimonio storico del sardismo e hanno offeso la stessa coscienza di molti sardisti, perseguendo una politica trasformista e opportunista e avallando, negli ultimi anni, alcuni fra i più vergognosi provvedimenti della giunta Cappellacci". Il riferimento è al provvedimento sugli usi civici delle terre votato il 2 agosto scorso. Gli indipendentisti di sinistra dichiarano ancora una volta la volontà di costruire un fronte unito elettorale dell’indipendentismo, ma sostengono che questo scopo è perseguibile solo ridando la parola "ai cittadini che credono in questo progetto, ai comitati che difendono i nostri territori dal continuo saccheggio delle multinazionali, agli intellettuali che hanno dato dignità e lustro alla nostra cultura e alla nostra lingua".

F.P.
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