2011-2013, 27mila sardi hanno fatto la valigia. Il rapporto di Bankitalia

15 Làmpadas 2015
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(IlMinuto) – Cagliari, 15 giugno – Come se un centro della grandezza di Assemini fosse stato cancellato dalla cartina geografica della Sardegna. Sono stati circa 27mila i sardi che nel triennio 2011-13 hanno scelto di emigrare e lasciare l'Isola in direzione del centro nord Italia o di altri stati. È quanto rivela il rapporto sull'economia della Sardegna diffuso recentemente da Bankitalia.

5,6 su mille vanno via - “Nella media del triennio 2011-13 – si legge nella relazione – le emigrazioni dalla Sardegna hanno interessato 5,6 residenti, di nazionalità italiana, ogni mille abitanti (pari a circa 27 mila persone nell’intero periodo). Di questi, 3,9 si sono spostati verso comuni delle regioni centro settentrionali, 1,2 si sono trasferiti all’estero e una quota residuale ha riguardato gli spostamenti all’interno del Mezzogiorno”. Probabilmente il dato dei sardi che effettivamente vivono e lavorano fuori dall'Isola andrebbe ritoccato verso l'alto, perché di fatto tanti emigrati domiciliati altrove scelgono di conservare la residenza in Sardegna, almeno momentaneamente. Ad ogni modo negli anni della crisi è aumentato il numero di sardi che ha fatto la valigia.
“Nel raffronto con il triennio 2005-07 – precisa il rapporto – l’incidenza dei trasferimenti di residenza fuori dalla regione è aumentata di 0,5 unità ogni mille abitanti, più che nella media delle regioni meridionali e in linea con il dato osservato a livello nazionale”.
Chi parte – A scegliere di partire sono più spesso i giovani fra i 25 e i 34 anni in possesso di una laurea. “Dimostrano – spiega il rapporto – infatti una una maggiore propensione a effettuare spostamenti al di fuori della regione (rispettivamente 15,3 e 12,2 trasferimenti ogni mille abitanti nella media del triennio 2011-13)”.
La partenza di circa 27mila persone in tre anni è però compensata dai flussi migratori in arrivo. Infatti, afferma Bankitalia, “il saldo tra le iscrizioni e le cancellazioni nelle anagrafi comunali, considerando sia i flussi all’interno del paese sia quelli da e per l’estero, è risultato positivo”. Fanno però eccezione i giovani fra i 25 e i 34 anni, classe d'età in cui “il saldo migratorio è risultato invece negativo anche considerando i flussi con l’estero”.

N.D.
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