La cooperativa A.S.A.R.P. UNO diffida la Regione Sardegna

15 Fiàrgiu 2016
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(IlMinuto) - Cagliari 15 febbraio - “La Regione blocca un luogo che porterebbe benessere alle persone con sofferenza mentale”. Sono le parole durissime diffuse dalla cooperativa A.S.A.R.P. UNO fondata dai familiari Asarp nel 1995 e presieduta da Stefania Matta. “La Comunità Terapeutica “Franca e Franco Basaglia” - denuncia la nota - non apre grazie alle incomprensibili lungaggini burocratiche della Regione Sardegna. Senza il decreto di autorizzazione al funzionamento, la Cooperativa non può firmare il contratto con la ASL n. 8 per l’avvio della Comunità. Si è deciso di dare mandato ad un legale perché proceda nei confronti della Regione Sardegna per tutelare la Cooperativa”.

Secondo quanto riferito dalla Cooperativa, “da agosto 2014 viene pagato l’affitto della struttura e tutte le utenze, e da febbraio 2015 le rate di mutuo bancario acceso per i lavori di ristrutturazione e adeguamento alle norme regionali dell’immobile. Oltre alle polizze fideiussorie richieste dalla ASL n. 8 per la partecipazione e l’aggiudicazione della gara d’appalto.

Inoltre – aggiunge il comunicato – “Nel marzo 2015, la Cooperativa ha presentato istanza per ottenere la compatibilità che è stata rilasciata nell’agosto del 2015. Nello stesso mese è stata presentata l’istanza per l’ottenimento dell’autorizzazione al funzionamento. Ed è qui che la questione diventa misteriosa”.Le lungaggini. Dopo l’apertura formale dell’istruttoria dello scorso agosto, a novembre è avvenuto il sopralluogo dei funzionari dell’Assessorato alla Sanità con il rilievo di alcuni allegati mancanti, consegnati il successivo 3 dicembre. Un mese per l’analisi della pratica e il passaggio degli stessi alla Commissione competente con, a sorpresa, un’ulteriore richiesta di documentazione. Ora l’istruttoria non è ancora conclusa: la pratica deve tornare in Commissione il prossimo 24 febbraio.

Tuttavia, “In tutto questo frattempo – denuncia l’Ufficio Stampa della Cooperativa – si continuano a pagare (senza alcuna entrata) spese considerevoli con gravi conseguenze”.

L.P.
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