Fibromialgia: le proposte CReI

Audizione al Senato in Commissione Affari sociali e sanità
22 Gennàrgiu 2025
 Collegio dei Reumatologi Italiani

Fibromialgia: le proposte Crei. Il Collegio dei Reumatologi Italiani-CReI è intervenuto oggi in Commissione Affari sociali e Sanità del Senato. Il CReI interviene all'interno di una serie di audizioni istituzionali promosse sull'insieme dei DDL (246-400-485-546-594-601-603-946-1023) presentati dai parlamentari, e aventi come obiettivo la definizione di Disposizioni per il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante.

Voce del CReI il coordinatore esecutivo dottor Crescenzio Bentivenga, che dapprima ha delineato i confini di una patologia il cui "sintomo cardine è il dolore, che funesta con drammatica quotidianità la vita dei pazienti fibromialgici. L’aspettativa di vita di tali pazienti non risulta ridotta - ha affermato Bentivenga - ma il dolore ne avvelena ogni istante tanto da risultare estremamente invalidante: lo stato di salute generale e la vita sociale, lavorativa e di relazione in alcuni casi risultano severamente compromessi".

Nel suo intervento, il coordinatore esecutivo CReI ha ricordato che lo specialista più attrezzato per questo tipo di patologia “risulta il reumatologo che, consapevole che una patologia così complessa richiede un approccio multimodale, si avvale della collaborazione di altri professionisti quali psicologi, fisioterapisti e nutrizionisti”.

Alla luce di questo scenario complesso, sottostimato e spesso pericolosamente sottaciuto, il CReI propone il "riconoscimento ufficiale della fibromialgia come patologia meritevole di esenzione, di partecipazione alla spesa sanitaria".

Bentivenga inoltre ha sottolineato l'urgenza "di poter garantire ai reumatologi la possibilità di prendere correttamente in carico questi pazienti, garantendo specialisti di supporto psicologico e neurologico, ma anche di strutture termali e di strutture sportive convenzionate ove i pazienti possano eseguire attività ritenute presidio indispensabile per il miglioramento della cenestesi". "I reumatologi italiani", ha concluso il Coordinatore esecutivo CReI, "auspicano un riconoscimento del ruolo centrale e imprescindibile del reumatologo nella diagnosi, nell’assessment e nel management di tale complessa patologia avvalendosi - nel caso - di specialisti in ambulatori dedicati ai casi di più difficile gestione. Tutto ciò sicuramente comporterebbe un miglioramento della diagnosi e cura di tali pazienti con una riduzione di accessi e ospedalizzazioni non congrue o inappropriate".

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