La denuncia di Coldiretti: “In 10 anni dimezzati i dipendenti dell'Assessorato dell'Agricoltura”
“In 10 anni l’assessorato all’Agricoltura ha quasi dimezzato il numero dei propri dipendenti con un conseguente innalzamento della età media. Stessa situazione nelle tre agenzie agricole Agris, Laore e Argea, in particolare in quest’ultima, braccio operativo dell’assessorato per la gestione degli aiuti regionali e comunitari”. Sono queste le parole con cui Coldiretti Sardegna denuncia una situazione preoccupante che rischia di avere gravi ripercussioni sul comparto agricolo sardo.
I dati parlano chiaro: in un decennio il numero dei dipendenti dell'Assessorato dell'agricoltura e riforma agro-pastorale della Regione Autonoma della Sardegna è passato da 140 a 80 registrando un calo di 60 unità. Una situazione che Coldiretti Sardegna definisce “drammatica”, tanto più che molti dei dipendenti rimasti sono prossimi alla pensione.
Il quadro descritto rispecchia – prosegue la nota stampa - “Un sistema statico e difforme, che oltre a ritrovarsi con un organico non adeguato nel motore (l’assessorato all’agricoltura) e nel braccio operativo (Argea) non garantisce né i servizi essenziali (es. bandi ridotti al minimo: oggi un agricoltore può presentare domanda per investimenti una sola volta ogni sette anni; continue proroghe; tempi di risposta per le domande lunghissimi), né i nuovi bandi richiesti da una nuova agricoltura dinamica, tecnologica e creativa”.
A tutto ciò si aggiunge un altro problema. La situazione, infatti, presenta dei disservizi sia nelle decisioni che nei tempi, dal momento che una domanda per lo stesso tipo di incentivo assume interpretazioni e tempi di istruzione difformi a seconda dell’ufficio.
“Questi numeri purtroppo confermano una situazione che stiamo denunciando da tempo” ha affermato il Presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu. L’agricoltura, dovrebbe infatti essere al centro di tutti i programmi politici, ma in Sardegna si posiziona in ultima fascia.
A.C.