Consigli culinari: Favata

31 Ottobre 2009
"La fava si offriva alle Parche, a Plutone, e a Proserpina ed era celebre per le cerimonie superstiziose nelle quali si usava. Gli antichi Egizi si astenevano dal mangiarne, non la seminavano, né la toccavano con le mani, e i loro sacerdoti non osavano fissar lo sguardo sopra questo legume stimandola cosa immonda. Le fave, e soprattutto quelle nere, erano considerate come una funebre offerta, poiché credevasi che in esse si  rinchiudessero le anime dei morti, e che fossero somiglianti alle porte dell’inferno. Nelle feste Lemurali si sputavano fave e si percuoteva nel tempo stesso un vaso di rame per cacciar via dalle case le ombre degli antenati, i Lemuri e gli Dei dell’inferno. Festo pretende che sui fiori di questo legume siavi un segno lugubre e l’uso di offrire le fave ai morti fu una delle ragioni, a quanto si dice, per cui Pitagora ordinò ai suoi discepoli di astenersene; un’altra ragione era per proibir loro di immischiarsi in affari di governo, facendosi con le fave (bianche e nere) lo scrutinio nelle elezioni".

(Pellegrino Artusi, "Scienza in Cucina e l'Arte di Mangiar Bene")

INGREDIENTI PER 6 PERSONE

500g fave di fave secche
300g di salsiccia fresca
400g di piedi di maiale e cotenna
400g di pancetta di maiale
500g di cavolo verza
4 carote
4 coste di sedano
50 g di pomodori secchi
3 cipolle
4 spicchi d'aglio
100 di finocchietto selvatico
sale

Far ramollire le fave dal giorno prima. In una pentola piena d'acqua mettere le fave, i piedi di maiale, la cotenna, la salsiccia e la pancetta tagliata a grossi pezzi. A metà cottura aggiungere il cavolo verza, il sedano, le carote, la cipolla, l'aglio tritato, i pomodori secchi e il finocchietto. Salare e continuare la cottura che richiede tre ore complessive.

Vino consigliato: Rubicante
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