UN ANNO FA. Cao (Gettiamo le basi): "Il dpr per il risarcimento delle vittime dell’uranio impoverito esclude tutta la popolazione di Teulada e quasi tutta quella di Quirra"

9 Ottobre 2010
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(IlMinuto) – Cagliari, 10 ottobre 2009 – Il decreto del Presidente della Repubblica (3 marzo 2009, n.37) che ha stanziato 30 milioni di euro per il risarcimento dei militari e dei civili vittime dell’uranio impoverito – o di nanoparticelle prodotte dall’esplosione di munizioni di altri metalli pesanti – rischia di trasformarsi in una beffa per gran parte delle persone interessante ai rimborsi. Lo ha denunciato ieri sera Mariella Cao del Comitato Gettiamo le basi nel corso di un’assemblea organizzata dall’associazione di avvocati Articolo 2 nell’aula magna del Palazzo di Giustizia di Cagliari. “Il dpr – ha precisato Cao – è il frutto di una lotta di 10 anni e dei risultati conseguiti dalla Commissione d’inchiesta al Senato. Ma – spiega l’esponente di Gettiamo le basi – fatta la legge, trovato l’inganno. I fondi stanziati sono irrisori rispetto al numero di vittime e la modulistica è inaccessibile. Non solo, il decreto prevede che i civili non possano risiedere a più di 1,5 chilometri dalla ‘bombing area’ e ciò esclude dal risarcimento tutta la popolazione di Teulada e gran parte di quella di Quirra”.
I diversi aspetti della devastazione prodotta da decenni di esercitazioni nella nostra terra e nel nostro mare sono stati illustrati dai numerosi interventi di operatori giuridici, docenti universitari, ex militari e familiari delle vittime. Ha aperto il dibattito l’intervento di Falco Accame, presidente dell’Associazione nazionale vittime delle Forze armate. “Il disatro prodotto – ha detto con rabbia – è tale che in Sardegna abbiamo zone che non potranno mai essere bonificate. Adesso abbiamo una legge che riconosce la pericolosità delle nanoparticelle, ma per molto tempo i nostri militari andavano a raccogliere i proiettili a mani nude, senza nessuna consapevolezza del rischio”. Bettina Pitzurra (Irs) ha lanciato un appello all’amministrazione di Villaputzu. “Vogliamo – ha detto – che sia il sindaco del paese ad occuparsi personalmente delle domande di rimborso dei militari e dei civili. Io insegno in una scuola agraria del Sarrabus e vedo anno dopo anno aumentare le menomazioni legate alla sindrome di Quirra”. Nella frazione di Villaputzu – ha ricordato Ciro Auriemma di Mama Sabot – sono state 32 le morti (su un totale di circa 150 abitanti) riconducibili alla presenza del Poligono.
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