Caligaris (Sdr): "A Buoncammino i detenuti rinunciano al decreto 'svuota carceri'"
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(IlMinuto) – Cagliari, 27 dicembre – Il decreto "svuota carceri" non funziona. A pochi giorni dall'approvazione, sono diversi infatti i detenuti nel carcere di Buoncammino di Cagliari ad aver rinunciato a "godere" dei benefici del provvedimento. Lo denuncia con una nota Maria Grazia Caligaris, presidente dell'Associazione Socialismo Diritti e Riforme.
"Secondo i detenuti - spiega Caligaris - ci sono troppi rischi di ritornare in carcere e scontare una pena ancora più grave di quella che viene trasformata in detenzione domiciliare". Nel penitenziario di Cagliari sono inoltre pochissimi i carcerati ad avere i requisiti per utilizzare il decreto. "Molti dei detenuti - sottolinea l'esponente socialista - non dispongono di un’abitazione perché sono extracomunitari senza permesso di soggiorno provenienti da altre località oppure perché tossicodipendenti e/o ammalati senza famiglia".
Troppo alti, inoltre, i rischi legati all'evasione dai domiciliari. "Nel caso di ‘evasione’ dai domiciliari - chiarisce Caligaris - si rischia una pena da 1 a 5 anni. Spesso, purtroppo, sono considerate 'evasioni' dai domiciliari anche le uscite per recarsi nel cortile adiacente alla casa per raccogliere il prezzemolo o l’attraversamento della strada per comprare il pane".
"Secondo i detenuti - spiega Caligaris - ci sono troppi rischi di ritornare in carcere e scontare una pena ancora più grave di quella che viene trasformata in detenzione domiciliare". Nel penitenziario di Cagliari sono inoltre pochissimi i carcerati ad avere i requisiti per utilizzare il decreto. "Molti dei detenuti - sottolinea l'esponente socialista - non dispongono di un’abitazione perché sono extracomunitari senza permesso di soggiorno provenienti da altre località oppure perché tossicodipendenti e/o ammalati senza famiglia".
Troppo alti, inoltre, i rischi legati all'evasione dai domiciliari. "Nel caso di ‘evasione’ dai domiciliari - chiarisce Caligaris - si rischia una pena da 1 a 5 anni. Spesso, purtroppo, sono considerate 'evasioni' dai domiciliari anche le uscite per recarsi nel cortile adiacente alla casa per raccogliere il prezzemolo o l’attraversamento della strada per comprare il pane".
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