La «desistenza» di Rifondazione e i motivi della «cessazione» del secondo polo

«Abbiamo chiesto, promosso e invitato a una consultazione interna tra iscritti e simpatizzanti dello stesso “secondo polo” per dirimere le controversie nate in seno ad alcune organizzazioni col principio democratico di “una testa e un voto”»
18 Dicembre 2023
prc bandiere

«Abbiamo sempre sostenuto e praticato di essere “colla” e “lievito” e in quest’ottica abbiamo chiesto, promosso e invitato a una consultazione interna tra iscritti e simpatizzanti dello stesso “secondo polo” per dirimere le controversie nate in seno ad alcune organizzazioni col principio democratico di “una testa e un voto” il cui voto sarebbe dovuto essere vincolante per tutte le organizzazioni promotrici al fine di mantenere il progetto coeso e unitario. Questa proposta di costruzione democratica e dal basso ha prodotto un sostanziale mutismo che ha generato un disimpegno di diverse forze politiche che non hanno voluto sottoporsi ai passaggi democratici per il bene stesso del “secondo polo” di fatto decretandone la sua cessazione». È questa la notizia nella notizia data da Rifondazione circa l'ufficialità dell'accordo elettorale proposto a Renato Soru. Con questo comunicato, il partito guidato da Enrico Lai, spiega così la fine del secondo polo, aiutata anche dalle scelte di mister Tiscali. Dunque ci sarà il simbolo del Prc sulla scheda elettorale, ma con la formula, ci dicono, della «desistenza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA