“Verba volant, scripta volant”. Tra il dire e il fare 2010: l’anno di Ugo Cappellacci

23 Mese de idas 2010
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(IlMinuto) – Cagliari, 23 dicembre – "Sia ben chiaro che non siamo disposti a rinunciare a un solo euro di quanto ci spetti". Si chiude con quest’ultima promessa il 2010 di Ugo Cappellacci. Le parole del presidente della Regione autonoma della Sardegna convincono i consiglieri dell’opposizione a cessare l’occupazione – durata 48 ore - dell’aula di via Roma. Un ordine del giorno approvato da tutte le forze impegna la Regione a fare ricorso alla Consulta in caso di mancata applicazione dell’articolo 8 dello Statuto. “Stiamo già valutando – spiega Cappellacci - le diverse possibilità per far valere le nostre ragioni, anche in via giudiziaria, sollevando il conflitto di attribuzioni o rivolgendoci al giudice ordinario”.  A differenza del 2009, la "nuova" Giunta Cappellacci non riesce a far approvare la Finanziaria regionale entro i termini di legge e, anzi, rischia l’esercizio provvisorio. Anche nel 2010 le promesse e le dichiarazioni di intenti del presidente della Regione riempiono i dispacci delle agenzie di stampa.  Parole –  spesso distanti dai fatti - usate come tamponi per impedire alle emergenze sociali di “travolgere” il Palazzo, come avvenuto nel caso della manifestazione di Mps di martedì 19 ottobre e della successiva occupazione del Consiglio regionale. Così all’alba del 2 novembre il presidente della Regione e i leader del Movimento Pastori Sardi firmano, nell’appena restaurata Villa Devoto, un accordo importante, che convince Felice Floris e Fortunato Ladu ad annullare una manifestazione già programmata per il 3 novembre.
A convincere i pastori a cancellare la mobilitazione è soprattutto il punto 3 dell’accordo firmato con mr. Cappellacci: “Il Ddl così come emendato dalla Giunta - si legge nel documento - prevede all’Art. 1 un contributo di 2500 euro ad azienda per l’annualità 2010 (da erogare entro il 31 dicembre 2010)". Ma quando il Consiglio regionale approva il disegno di legge quei 2.500 euro per ogni azienda si trasformano in un tetto massimo: solo una parte delle aziende – quelle dotate dei requisiti previsti dalla normativa – potranno ricevere l’intera cifra.  Il fatto spinge Floris a commentare: “La legge regionale approvata dopo gli accordi seguiti all’occupazione del Consiglio regionale è un vero tradimento delle tante promesse fatte e sottoscritte personalmente dal presidente Cappellacci, che ci ha preso in giro stracciando ogni accordo e portando all’approvazione dell’aula una legge truffa verso i pastori e verso tutto il mondo agricolo”.
In un anno difficile – costellato dallo scandalo ‘eolico-P3’ e dal rimpasto di Giunta con l’ingresso di "volti nuovi" della politica come Giorgio Oppi e Mario Floris – il metodo “promettere e non mantenere o mantenere solo in parte” è usato in più di un caso. Qualcuno ricorda, per citare solo un altro esempio, la crisi del call center cagliaritano Vol 2.0? Un’altra delle “sconfitte vestite da grandi vittorie”.
L’accordo di fine settembre fra la Regione e l’azienda piemontese Comdata lascia fuori dalla produzione ben 123 lavoratori su 473. Ma Cappellacci rassicura subito gli operatori scartati: “Nessuno – commenta il giorno della firma dell’intesa che “regala” 3500 euro assunto  per lavoratore a Comdata - sarà lasciato al suo destino, interverremo con tutti gli strumenti possibili a sostegno di quanti non potranno essere assunti sin dal primo giorno di attività”. "Verba volant, scripta volant": l’antico proverbio latino va aggiornato.
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