Referendum del 6 maggio: gli inviti all’astensione di aMpI e Sinistra critica sarda

4 Maju 2012
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(IlMinuto) – Cagliari, 4 maggio – Domenica prossima, 6 maggio, i sardi sono chiamati alle voto per esprimersi su 10 Referendum regionali: cinque abrogativi e cinque consultivi. “Ora - aveva detto qualche mese fa Massimo Fantola dei Riformatori sardi, fra i principali sostenitori della raccolta di firme – abbiamo la possibilità di cambiare davvero”. Ma non tutti sono d’accordo. C’è infatti chi invita esplicitamente a fare fallire la consultazione referendaria: a Manca pro s’Indipendentzia e Sinistra critica sarda invitano all’astensione e spiegano il perché. Per Sinistra critica sarda il voto del 6 maggio è un “supermarket plebiscitario al servizio del trasformismo”. “Il 6 maggio – spiega l’organizzazione anticapitalista - viene proposta ai sardi una grande ammucchiata referendaria […]. Pur ritenendo giustificatissime e urgenti le proposte di limitazione degli appannaggi per i consiglieri, di revisione delle funzioni delle province, di riscrittura della funzionalità degli enti e di rilancio della costituente, consideriamo che nell'intera composizione del pacchetto, paghi 1 prendi 10, questi propositi così a basso costo […] costruiranno nuovo vuoto giuridico, e quindi in una nuova stagione di trasformismo ancora più devastante di quelle vissute fino ad oggi”. “Il faccione sorridente di Andrea Prato e la cricca dei Riformatori Sardi organizzati da personaggi come Fantola e Vargiu – spiega a Manca pro s’Indipendentzia - cercano di convincere gli onesti lavoratori sardi che alcune confusionarie modifiche all’assetto istituzionale porteranno lavoro. Le cose non si cambiano con i tranelli dei partiti italiani, non migliorano abolendo organismi di decentramento solo perché i Sardi – ingannati – li hanno riempiti di parassiti. A Manca pro s’Indipendentzia invita i lavoratori Sardi a non cadere nel nuovo inganno dei partiti italiani o comunque legati al progetto Italia”.
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