Miniere e minatori. ProgReS "è necessario cambiare prospettiva"

7 Cabudanni 2012
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(IlMinuto) – Cagliari, 7 settembre – Terminata l'occupazione della miniera di Nuraxi Figus sembra che tutto taccia. Perfino nel notissimo social network facebook non si leggono più slogan del tipo "siamo tutti minatori". Ma dato il silenzio la domanda sorge spontanea: cessata l'occupazione il problema è stato risolto? In merito alla questione interviene con una nota stampa ProgReS – Progetu Repùblica: "È evidente che la maggiore preoccupazione dei soggetti coinvolti è che non venga scalfito o messo in discussione lo status quo. Ci si accontenta ormai di una dilazione di pochi mesi, pur di non dover affrontare i problemi, magari confidando che non riesplodano prima della prossima consultazione elettorale". Dopo decenni in cui la Sardegna è stata impoverita e sfruttata - afferma Omar Onnis, presidente dell'organizzazione indipendentista - "La macelleria sociale diffusa [...] si somma al definitivo abbandono. I già scarsi investimenti fatti dai governi italiani sull’Isola tendono ormai ad azzerarsi". Tuttavia, secondo la dettagliata analisi di Onnis, il peggio non è ancora arrivato. Infatti, "Se andranno in porto le operazioni progettate nel Sulcis e a Porto Torres (ma anche a Tossilo), - si chiarisce nel documento - la Sardegna sarà ben presto ridotta a un luogo di conferimento dei rifiuti di mezzo mondo. Ciò che in parte è già, data la nostra vocazione ad importare come materia prima [...] fumi di acciaieria, gli oli combusti e altri materiali di scarto di vario genere. I pochi vantaggi derivanti da tale attività, per altro, sarebbero appannaggio – come già sono – di entità private, pubbliche o pubblico-private esterne".

Ma quale è la soluzione proposta da ProgReS? Innazittutto non rivendicare nulla a Roma: "A Roma non si dovrebbe neppure rivolgere lo sguardo, con buona pace dei novelli sovranisti e dei neo-autonomisti, inclini a scaricare su Roma tutte le colpe che invece dovrebbero attribuirsi da sé o attribuire ai propri complici, o padroni. Il piagnisteo e le conseguenti pretese di soluzione rivolti all’Italia e ai suoi governanti sono un elemento costitutivo della nostra dipendenza e della nostra mancanza di soggettività storica. Come tali vanno radicalmente contrastati e abbandonati al più presto".

S.P.
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