“Senza basi si può!” a Terralba per dire basta ai “giochi di guerra”

13 Cabudanni 2013
Image
senza-basi-si-puo-300x111.jpg
(IlMinuto) - Cagliari, 13 settembre - Si terrà sabato 14 settembre alle ore 17.30 nella piazza caduti sul lavoro di Terralba l’assemblea pubblica intitolata “Senza basi si può!”, dedicata al tema dell’occupazione militare della Sardegna. L'evento, organizzato dal gruppo consiliare “Indipendentisti Uniti” e dal comitato “Lo sa il vento”, sarà interamente dedicato alla "questione delle servitù e a quella dei radar, con un occhio rivolto - si legge in una nota stampa - alla presenza militare nella vicina base di Capofrasca". A relazionare saranno Mariella Cao del comitato “Gettiamo le basi”, Vincenzo Migaleddu dell’associazione “Medici per l'Ambiente” e Massimo Coraddu dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Cagliari. Il dibattito verrà coordinato dal capogruppo in consiglio comunale Alessandro Cauli. “Secondo noi - si legge nella nota stampa - l’annosa questione delle servitù militari va affrontata da più punti di vista. In primis si tratta di riaffermare il principio, enunciato dalle Nazioni Unite, della sovranità di un popolo (nello specifico quello sardo) sul proprio territorio. [...] Ci opponiamo inoltre alla presenza di basi perché siamo portatori di una cultura pacifista che contesta l’importanza strategica assegnata alla Sardegna, recentemente confermata anche da questo governo, che vorrebbe impiegare la nostra terra come teatro di “giochi di guerra” nella migliore delle ipotesi e come portaerei al centro del Mediterraneo qualora la Nato dovesse procedere a una decisa ridefinizione degli assetti geopolitici dell’area. Chiediamo infine allo stato italiano e alla RAS una maggiore trasparenza e maggiore informazione sulle attività interne ai poligoni, magari con la creazione di commissioni indipendenti che forniscano dati concreti e monitoraggi continui sull’impatto che questo tipo di attività potrebbe avere sull’ambiente e sulla salute dei nostri cittadini al fine di evitare voci incontrollate e per una maggiore informazione democratica”.

F.P.
© RIPRODUZIONE RISERVATA