La politica ai tempi di facebook: dal like al linciaggio

16 Gennàrgiu 2016
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(IlMinuto) - Cagliari, 16 gennaio - Una querelle spiacevole quanto paradossale, quella che ha visto come protagonista il consigliere comunale capogruppo “Indipendentisti Uniti” Alessandro Cauli, “vittima” di un like messo su un post facebookiano antifascista. Bersaglio, come purtroppo spesso accade nell'era dei social network, di facili e riduttive interpretazioni, che non sempre sono frutto di incomprensione, ma sovente sono figlie di fantasiosi teoremi, e che (ahinoi ndr) il più delle volte celano cattiva fede e desiderio di “imbrigliare” il libero pensiero, il diritto di critica e l'esercizio della dialettica.
All'origine del paradosso che ha investito il like del consigliere c'è il suo attivismo all'interno del gruppo “Trama”. Ma, che valore ha effettivamente questo like?
Ai nostri occhi gli eventi sono un po' confusi, ma essendo il nostro compito quello di fare chiarezza abbiamo deciso di porre alcune domande al consigliere interessato.

Alessandro ci può spiegare cosa è e di cosa si occupa Trama?“Trama” è una rete di sette associazioni (tre consulte giovanile e quattro circoli del cinema) dell’Unione dei Comuni del Terralbese che lavora da circa un anno, coordinando e rafforzando manifestazioni culturali già esistenti e proponendo, per la prima volta nel nostro territorio, eventi culturali su più paesi.

Che legame c'è tra Trama e la “storia grottesca” che sta rischiando di travolgerla?

Oltre ad allestire attività più classiche (ultima il festival che abbiamo organizzato con la FICC a novembre su PP Pasolini con proiezioni, letture e dibattiti) ci siamo dotati anche di una sezione che si occupa di mettere in opera e valorizzare le nostre passioni tramite rubriche storiche, musicali, cinematografiche, etc sulla nostra pagina facebook. Mentre facevo ricerche per una di queste, “Accadde Oggi”, una rubrica che ricorda fatti culturali e storici per noi significativi e che spesso sono il pretesto per consigliare la visione di un film (per esempio “I cento passi” per l’anniversario della nascita di Peppino Impastato), è accaduto il fatto che ha scatenato una polemica piuttosto surreale.
Ho infatti messo un like a un post del “Coordinamento Antifascista Cagliaritano” come appunto da ricontrollare nel mio registro attività. Qui venivano ricordati gli omicidi di alcuni iscritti al MSI di via Acca Larentia a Roma. Subito dopo, ho cliccato la fotografia del post originale di “Informazione Antifascista”; il tutto solamente per poter fare una ricerca cinematografica in merito all'accaduto. La ricerca mi serviva proprio per “Trama”. Tuttavia, non venendomi in mente nessun film e avendo il resto della band risolto la questione della programmazione, ho lasciato perdere scordando quasi del tutto la cosa. Quel like ha però suscitato le ire di alcuni, che travisando e distorcendo un semplice mi piace, hanno messo in piedi un vero e proprio linciaggio nei miei confronti, con tanto di screenshot del post e del like. Il tutto, naturalmente aveva un fine: chiedere le mie dimissioni per aver inneggiato a quel delitto! Cosa assolutamente falsa, ma i miei accusatori si sono cimentati in dichiarazioni di fuoco contro la mia persona, “recidiva” - a detta loro - a causa della mancata “solidarietà” da parte della nostra amministrazione ai Marò!

Quanto può aver influito la sua presa di posizione sulla mozione relativa alla solidarietà ai Marò discussa durante il Consiglio comunale di Terralba in data 23.12.2013?

A dicembre del 2013 ci fu una mozione in cui queste persone chiedevano ai Comuni di affiggere uno striscione di solidarietà incondizionata ai due militari accusati di aver ucciso due innocenti pescatori indiani. Nel frattempo, essendo io un avido lettore del blog Giap dei Wu Ming e dei lavori di controinformazione pubblicati dalle Edizioni Alegre, mi capitò di leggere una serie di articoli e il documentatissimo libro “I due marò. Tutto quello che non vi hanno detto” di Matteo Miavaldi, un sinologo che vive in India e uno dei pochissimi giornalisti che abbia avuto il rigore e il coraggio di smontare questa “narrazione tossica”. In quel Consiglio comunale non feci altro che riprendere il succo del discorso di Miavaldi e dei Wu Ming riadattandolo al nostro contesto e a quella mozione, che, seppure per poco, non passò. A questo punto i settori del centro-destra, indignati, chiamarono una manifestazione regionale sotto il Comune, ma il tutto si risolse, a dispetto di qualche osservatore distratto, in un sit-in di 7/8 persone (di cui la metà di Terralba).

Quindi un like su fb può trasformarsi in un'accusa alle intenzioni?

Purtroppo alla luce dell'accaduto sì. Come detto in altre sedi ribadisco di non dovermi pentire di un like, ma ritengo anche che coloro che si riducono ad attaccare e a calunniare il prossimo sui social network solo perché non fanno e non sanno più fare politica al di fuori del web, sono il sintomo di una malattia più grande che oggi riguarda tanti. E, che, comportandosi in questo modo scelgono, ancora una volta e in coerenza con loro storia, di essere parte del problema e non della sua soluzione.

Alla luce dei fatti raccontatici, come ci insegna Ian Stewart, possiamo asserire che “Il cuore di una dimostrazione non è nella sua «grammatica», bensì nel suo significato”.
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