Est Ora, conferenza sardo-corsa e poi? Intervista a Adriano Sollai

3 Martzu 2023
sollai progetu republica

Le elezioni regionali sarde non sono poi così lontane. Ciò che invece sembra lontana, nei diversi schieramenti politici, è la chiarezza. Noi che della chiarezza abbiamo sempre fatto la nostra bandiera ci siamo cascati anche stavolta, ragion per cui abbiamo cercato di sciogliere un nodo che negli ultimi giorni ha fatto tremare la galassia indipendentista.

Il riferimento è alla presenza, in data 23 febbraio, di Adriano Sollai, attuale Segretario di Progetu Republica de Sardigna, alla conferenza stampa sardo-corsa “Il costo della dipendenza: è ora di fare in conti”. Una iniziativa che, lo ricordiamo, vede l'alleanza di Sardegna e Corsica contro l'occupazione militare e che ha lo scopo di commissionare uno studio sul loro peso nelle due isole.

Fin qui nulla di strano, non foss'altro che al tavolo dei capogruppo sedevano anche alcuni rappresentanti del centro-sinistra italiano. Tra questi Gianfranco Ganau, esponente di spicco del Partito Democratico in Sardegna, che, com'è noto, è stato Presidente del Consiglio regionale sardo dal 2014 al 2019. Parliamo della Giunta Pigliaru, la medesima che ha visto tra le sue fila due presenze indipendentiste di spicco: IRS e il Partito dei Sardi. La stessa IRS che dal 2021 sta tentando una reunion con Progetu Republica e Torra all'interno del progetto “Est Ora”.

Se a pensar male si fa peccato, il nostro compito resta comunque quello di sempre: cercare di capire e sciogliere i dubbi. Per questo motivo siamo andati direttamente alla fonte e abbiamo intervistato Adriano Sollai. Non sappiamo se siamo riusciti nel nostro intento: a voi le conclusioni.

 

1) Mancano un pugno di mesi alle elezioni regionali e il 23 febbraio scorso l'abbiamo vista in conferenza stampa insieme a Ganau, Zedda e Agus, tutti esponenti di spicco del centro-sinistra italiano. Sembrerebbe un nuovo ritorno al passato: Sollai come Gavino Sale e Franciscu Sedda?

- “Ho partecipato come segretario di ProgreReS alla conferenza stampa insieme ai patrioti di IRS e Torra - con i quali abbiamo intrapreso un percorso di dialogo - e al segretario di Corsica Libera per presentare la nostra mozione, approvata qualche giorno prima dal consiglio regionale, sui costi dell’occupazione militare della Sardegna. Chiediamo infatti che la giunta con il suo presidente incarichi una commissione internazionale che valuti l’impatto economico delle basi sull’economia dei territori gravati da questa servitù che dura da oltre mezzo secolo. Abbiamo diritto alla conoscenza, siamo cittadini non sudditi disposti a bersi la propaganda delle ricadute economiche! La delegazione corsa era presente perché è una iniziativa comune che loro in sintonia hanno presentato e fatto votare dalla loro assemblea regionale. Inoltre, sempre congiuntamente, abbiamo chiesto che venga riunita la consulta sardo corsa, istituita durante la presidenza Ganau insieme al suo omologo corso Talamoni e mai convocata dall’attuale presidenza del consiglio. Ecco spiegata la presenza di Ganau e degli altri esponenti politici a lui vicini. Noi di Progetu Republica per Statuto non possiamo allearci per le elezioni con i partiti italiani ma nulla ci impedisce di far supportare le nostre iniziative anche dagli unionisti – autonomisti, a patto che siano chiari i ruoli. Noi indipendentisti di ProgreReS guardiamo al futuro non al passato, non ci interessa riprodurre formule politiche che non hanno funzionato o imbarazzanti, il nostro interesse è quello di dare ai sardi una speranza di cambiamento che parta dalla sostituzione di una classe politica che ha fatto il suo tempo”.

 

2) Quindi non ci sono tentativi, almeno da parte di Progetu Republica, di creare alleanze con i partiti italiani per battere le destre?

- "Noi di ProgReS, a parte i divieti statutari, abbiamo un progetto ben più ambizioso di quello di battere le destre, vogliamo dare il nostro contributo per la nascita di una Republica de Sardigna. Vogliamo liberare tutta l’energia positiva che questa terra e i suoi abitanti possiede. Per fare questo dobbiamo superare il nostro complesso di inferiorità rispetto all’Italia, affermare con forza che abbiamo il diritto e la capacità di autogovernarci, riprenderci quello che la storia ci ha tolto. I sardi che fanno politica nei partiti italiani sono provinciali e ripetono pedissequamente gli slogan coniati a Roma per garantirsi una carriera nell’amministrazione".

 

3) La cito “Nulla ci impedisce di far supportare le nostre iniziative anche dagli unionisti– autonomisti, a patto che siano chiari i ruoli”. Siamo sicuri che i ruoli siano così chiari? Noi ricordiamo bene la norma che prevede l'innalzamento dei limiti di inquinamento nelle aree dei poligoni militari e la loro equiparazione a zone di carattere industriale che gli esponenti del PD sardo hanno detto di non aver votato. Peccato che gli Atti della Camera ci dicano il contrario. Quindi siamo proprio sicuri che questi esponenti politici unionisti siano i giusti interlocutori?

- "Noi siamo andati in Consiglio regionale, abbiamo proposto a tutti i consiglieri, senza distinzione di schieramento, se intendessero votare il nostro ordine del giorno. Hanno detto di si e lo hanno fatto. Saranno loro a dover rendere conto delle loro contraddizioni e del mancato perseguimento di quanto da loro sostenuto".

 

3) Come procede il processo riaggregativo del raggruppamento indipendentista che vi vede coinvolti insieme a iRS e Torra?

- "Con Irs e Torra abbiamo intrapreso un dialogo denominato EST ORA per valorizzare un patrimonio politico ancora valido ed attualizzabile nella prospettiva di creare uno spazio di confronto comune, innovativo e democratico. In questo momento siamo in una fase avanzata di strutturazione territoriale attraverso la quale intendiamo riattivare i repubblicani che per anni sono rimasti smarriti da divisioni non comprensibili ma soprattutto per sprigionare nuove energie tra la nuova generazione, rimasta priva di punti di riferimento".

 

4) Helis è semplicemente un blog o un organizzatore della vostra militanza?

- "Helis è uno strumento di dialogo e confronto pubblico tra repubblicani ma anche un mezzo per veicolare le nostre iniziative".

 

5) Possibile che, per evitare tricicli, Helis sarà il nome del vostro marchio elettorale?

- "Auspico un ragionamento serio sulle prossime 'elezioni regionali' da parte di tutte le istanze per le quali l’orizzonte politico è l’emancipazione natzionale dei sardi. Sul punto però dobbiamo fare tesoro degli errori commessi in passato: decine di migliaia di sardi sono senza rappresentanza in Consiglio regionale, situazione questa che impone a tutti un approccio coerente e collaborativo".

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