XX edizione di Al Ard Film Festival: vittoria per "The Shadow of Beirut"

Dopo cinque giornate dedicate al cinema arabo e palestinese, sabato 24 febrraio si sono svolte le premiazioni dei film vincitori. Consegnata anche una targa alla giornalista palestinese Hanaa Mahameed, in memoria dei tanti giornalisti che ad oggi hanno perso la vita nella striscia di Gaza
28 Fiàrgiu 2024
Al Ard Film Festival

A vincere il premio "Best Long Documentary" della XX edizione di Al Ard Film Festival è il film "The Shadow of Beirut" dei registi Stephen Gerard Kelly e Garry KeaneIl. Il riconoscimento è stato assegnato sabato scorso sul palco del Teatro Massimo di Cagliari.

"The Shadow of Beirut" ha conquistato la giuria per la capacità di "raccontare la drammaticità della vita all'interno del campo profughi di Shatila a Beirut, entrando in punta di piedi nell'intimità profonda delle vite di alcuni dei suoi abitanti". Il film racconta storie di vita e di sopravvivenza "accompagnate da un uso efficace della cinematografia, rivelando una forte sensibilità e capacità di osservazione da parte dei registi".

Il premio "Best Fiction", invece é stato consegnato al film "Uncle Give Me a Cigarette" di Al Masnaest, un corto di animazione "pazientemente realizzato in stop motion, ma raccontato in maniera semplice ed originale da 14 ragazze tra i 10 e i 17 anni che hanno seguito il laboratorio organizzato dall'Unione dei comitati delle donne palestinesi".

Premiato anche il film "Heavy Metal, di Edward Knowles" di Timo Bruun quale Best Short Doc. 

Il premio del pubblico è andato invec, a "Reel Rock: Resistance Climbing" di Nick Rosen,  Zachary Barr. 

"Anche quest'anno abbiamo ricevuto film da tutto il mondo arabo - spiega Anna Maria Brancato, codirettrice artisticaa e del Festival insieme con Monica Maurer e componente della giuria -. In queste 5 intense serate si é parlato della  Palestina, ma anche del Sahara, della Siria e del Libano. Immancabile lo sguardo su Gaza che ha ripreso la storicità dell'attuale crisi. Quello che  ci ha colpito é che, anche tra i giovani registi palestinesi, ritorna spesso la necessità di rielaborare la Nakba attraverso lavori anche molto originali".

Nel corso della serata è stata consegnata una targa alla giornalista palestinese Hanaa Mahameed, in memoria dei tanti giornalisti che ad oggi hanno perso la vita nella striscia di Gaza.

Anche quat'anno la rubrica "Sa Terra" conferma il successo delle scorse edizioni. A portare in sala uno spaccato della Sardegna diverso dal solito sono stati  i registi Marco Antonio Pani e Agostino Marco D'Antonio.

"È stata una straordinaria occasione per approfondire con il pubblico  temi che indirettamente o direttamente riguardano la Palestina, facendo emergere tematiche coloniali, di oppressione e di negazione della libertà con registi europei e arabi - ha concluso Fawzi Ismail, presidente dell'associazione Amicizia Sardegna Palestina che da sempre organizza il Festival -. Siamo davvero felici di vedere un pubblico così variegato, con tantissimi giovani presenti in sala, che ha seguito con interesse proiezioni e incontri. Questo è il segno che c’é una grande voglia di conoscere il mondo arabo per capire quello sta succedendo in questo momento e che, soprattutto, c' é un grande desiderio di pace e di giustizia. Il cinema, in questo senso, é un potente mezzo che permette di andare oltre con lo sguardo, ed Al Ard lo fa senza sosta da 20 anni ".

 

 

 

 

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