Nasce a Sassari il Comitato No Nucleare. Ex senatore Bulgarelli: "Scorie all'uranio utilizzate per produrre armi"

28 Ottobre 2009
(IlMinuto) – Cagliari, 28 ottobre - Opporsi al ritorno al nucleare e battersi per una Sardegna a "emissioni zero". Sono questi i propositi che hanno spinto già 120 persone ad aderire al Comitato No Nucleare, costituitosi sabato scorso a Sassari, al termine di una assemblea pubblica nel parco di Bunnari convocata dalle associazioni La Città di Ar, Aperta-mente e dal Circolo Ilaria Alpi. Con l'iniziativa, i promotori hanno inteso ribadire la scelta di un no deciso all'ipotesi di installazione di una centrale atomica e allo stoccaggio delle scorie nell'isola, a più di 20 anni dal referendum con cui gli italiani chiusero la porta al nucleare. "Le quattro-cinque centrali che il Governo intende realizzare - ha spiegato all'assemblea il docente di Fisica nucleare all'Università di Pisa Massimo De Santi - oltre ai tempi lunghi di produzione (otto-dieci anni), contribuirebbero solo al due-tre per cento del fabbisogno energetico. Altro mito da sfatare - ha proseguito il fisico - è quello secondo cui il nucleare è esente da emissioni di CO2: tutte le parti del ciclo combustibile e della centrale (costruzione, smantellamento, gestione delle risorse radioattive) producono anidride carbonica". L'ex senatore Mauro Bulgarelli ha svelato gli stretti legami esistenti tra l'uso del nucleare e l'industria bellica. "Una delle scorie derivanti dal processo di arricchimento dell'uranio - ha spiegato Bulgarelli - è l'U238, l'uranio impoverito, per lo smaltimento del quale è stata trovata una soluzione economica quanto agghiacciante: utilizzarlo negli ordigni bellici".
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