Istruzione: il Comitato precari Cagliari lancia una petizione popolare contro "la distruzione della scuola"

23 Novembre 2009
(IlMinuto) – Cagliari, 23 novembre - La chiusura di 300 scuole sarde, la perdita di 2448 posti di lavoro tra docenti e personale amministrativo tecnico e ausiliario, la formazione di classi sovraffollate, la negazione del diritto allo studio per numerosi studenti disabili. Saranno queste, nel corso di due anni, le conseguenze dei tagli alla scuola pubblica in Sardegna previsti dal Ministero dell'Istruzione. Un processo di smantellamento dell'istruzione pubblica contro cui il Comitato precari della Scuola pubblica di Cagliari intende continuare a battersi anche con una petizione per chiedere al Consiglio regionale di "aprire una vertenza Stato-Regione che rimetta in primo piano l'importanza di una scuola pubblica di qualità". L'iniziativa è stata presentata venerdì pomeriggio negli spazi della Società umanitaria, a Cagliari. "I sottoscrittori - si può leggere nel documento - ritengono sia necessario impostare una politica regionale di sostegno a tutela della scuola pubblica isolana, anzitutto respingendo l'accordo 'Baire-Gelmini' che, facendo pesare sulle casse regionali l'emergenza causata dalla politica governativa, peggiora la condizione dei lavoratori della scuola e rappresenta l'ennesiomo oltraggio dell'autonomia speciale". I promotori della petizione chiedono allora un vero e proprio scatto d'orgoglio in difesa del futuro delle giovani generazioni, delle lavoratrici e dei lavoratori sardi". Un impegno più forte, all'insegna dell'autonomia regionale sancita dallo Statuto, per "una legislazione che confermi, col sostegno economico adeguato, la primaria importanza della formazione culturale della scuola politica sarda".


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http://precariscuolacagliari.blogspot.com/2009/11/petizione-contro-la-distruzione-della.html


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