"Non abbiamo bisogno di indagini per sapere chi uccide a Quirra". Successo per Sa die de sa Vardania, ma nasce Comitato pro Poligono

16 Febbraio 2011
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(IlMinuto) – Cagliari, 16 febbraio – Quirra, Villaputzu e San Vito. Sono state queste le tre tappe della domenica organizzata dal Comitato Sinonucle per chiedere la chiusura del Poligono di Capo San Lorenzo e per dare ancora una volta una risposta alla domanda "Chi uccide a Quirra?". La giornata, cominciata con la collocazione di un bronzetto nuragico “A Vardania de Quirra e de sa Sardigna totu”, è proseguita con una breve tappa a Villaputzu e il pranzo all'aperto a San Vito. All'iniziativa erano presenti con le loro bandiere Sardigna Natzione, Irs, Federazione della Sinistra e Sinistra Critica, il Comitato Gettiamo le basi e il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo, ma anche il sindaco di Laconi, Paolo Pisu, la consigliera regionale Claudia Zuncheddu, ed esponenti di altre forze politiche. Il momento più significativo della giornata è stato l'incontro del pomeriggio. Circa 200 persone hanno infatti riempito l'aula del Municipio di San Vito, per discutere per ore della "Sindrome di Quirra" e delle sue cause con militanti ed esperti. "Nei nostri territori - ha detto Matteo Floris, rappresentante del Comitato che nel Sarrabus si batte contro la presenza del Poligono - la guerra si combatte tutti i giorni da 50 anni. Non abbiamo bisogno di indagini approfondite. L'unica fonte di inquinamento in zona è dovuta alla base di Quirra". "Mi fa piacere vedere la sala piena - ha proseguito - ma provo il solito rammarico nel vedere poche persone del Sarrabus".
La questione divide le forze politiche: il sindaco di Perdasdefogu Walter Mura (Partito Democratico) difende da sempre la base. Il segretario regionale del Nuovo Psi, Gianfranco Lecca, ha persino proposto di costituire un "Comitato permanente per la difesa del Poligono".
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