“Sa terra nostra bisonzat de la difendere”: per non dimenticare Angelo Caria

11 Febbraio 2011
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(IlMinuto) - Cagliari, 11 febbraio - "[...] indipendenza [...] significa anche realizzazione concreta dei principi originali di un socialismo che una casta di privilegiati, la classe dei burocrati dirigenti dei partiti che governavano gli stati, avevano calpestato e deriso" .

Angelo Caria “Libertade!”, 1990.

Verrà presentata domani a Usini, alle 18.30 nel bar Sensos in piazza Europa,"Sa terra nostra bisonzat de la difendere": una lettura musicata delle poesie di Angelo Caria. A distanza di 15 anni dalla scomparsa, avvenuta il 24 febbraio 1996, Caria vive ancora nelle sue idee e parole. Quella del leader indipendentista, infatti, è una vita "piena" di politica. Nel 1968, da marxista-leninista, è tra i fondatori dell’organizzazione e giornale “Stella Rossa”. Dopo la laurea, nel 1972, in Letteratura all'Università La Sapienza di Roma, fa ritorno nella sua amata Sardegna. Da qui cominciano l'impegno senza soste e l'interesse di Caria verso la questione nazionale e per l'autodeterminazione del popolo sardo. Nel 1973 aderisce al nascente movimento de “Su Populu Sardu”, che vuole il "riscatto sociale, economico e linguistico di un'Isola libera dalle catene coloniali dell'Italia".Al termine dell'esperienza de "Su Populu Sardu”, Caria dà vita insieme ad altri a “Sardigna e Libertade” prima, e poi, nel 1984, al “Partidu Indipendentista Sotzialista Libertariu”, di cui Caria è segretario. Il partito cambia poi nome in “Partidu Sardu Indipendentista”, formazione che si impegna nelle battaglie contro l’occupazione militare della Sardegna e in favore della difesa del suo ambiente, contro la cementificazione delle coste e contro il passaggio delle petroliere nelle Bocche di Bonifacio. Sempre in nome e in difesa della "Cara Patria Sarda", come amava definirla, nel 1994 fonda con Bustianu Cumpostu ed altri indipendentisti "Sardigna Natzione", un movimento che nasce con l'obiettivo di aggregare indipendentisti di diverse posizioni politiche.
A 15 anni dalla morte, la sinistra indipendentista sarda vuole ricordare Caria attraverso le sue liriche, che domani a Usini saranno interpretate dalla voce di Marco Moledda e Vittoria Marras e animate dalla musica di Giampietro Secchi. "Angelu Caria - si legge in una nota stampa di aMpI - è stato un punto di riferimento dell’indipendentismo moderno e ha posto problemi attualissimi anche nel dibattito odierno [...]. Il diritto alla sovranità nazionale, il riconoscimento dei diritti linguistici e culturali, la necessità di cambiare modello di sviluppo economico, di avere una flotta nazionale sarda e di costruire uno stato sardo indipendente e progressista".
Dopo l’evento culturale sarà servito un aperitivo a base di prodotti locali.
S.P.
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