Poligoni militari: il no del PdCI Sardegna

13 Marzo 2012
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‎(IlMinuto) – Cagliari, 13 marzo – Si allarga il dissenso contro la scelta di coloro che eleggono la Sardegna a terra di servitù militari, "cara" figlia di chi come l'Italia, gli Usa, Israele, la Nato ne fa una base d'esercitazione per i propri progetti di guerra e per le espansioni imperialiste. Il dissenso intorno a queste scacchiere della morte si è ampliato soprattutto negli ultimi giorni, in seguito alle dichiarazioni che il senatore Gian Piero Scanu (Partito Democratico) ha fatto intorno ai poligoni, chiedendo la chiusura di quelli di Capo Frasca e di Capo Teulada, ma proponendo la riconversione in “polo di ricerca scientifica e tecnologica per nuovi sistemi d’arma” del Poligono interforze del Salto di Quirra.

"Siamo [...] di fronte ad un pericolosissimo ‘gattopardismo’: si vogliono chiudere due basi minori per concentrare tutta la potenza militare Usa e Nato in un’unica base più forte e più funzionale ai disegni di intervento militare nell’area del Mediterraneo", afferma in una nota stampa Alessandro Corona, Cordinatore Regionale PdCI Sardegna. Il Partito dei Comunisti Italiani della Sardegna nei prossimi giorni interverrà a Perdasdefogu, nelle vicinanze della base di Salto di Quirra.

F.P.
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